Assumere un lavoratore domiciliato in Polonia: i documenti necessari

La procedura da seguire e se è possibile svolgere la prestazione in smart working

Assumere un lavoratore domiciliato in Polonia: i documenti necessari

Per l’eventuale assunzione di un ragazzo di nazionalità polacca, attualmente domiciliato in Polonia, è necessario qualche tipo di documento specifico? se vogliamo utilizzare le sue prestazioni in smart-working?

Essendo un lavoratore comunitario, non c’è bisogno di un nulla osta, in quanto ha diritto di circolare e soggiornare liberamente in Italia.

Per procedere all’assunzione il datore di lavoro deve richiedere al lavoratore:

  • un domicilio in Italia,
  •  l’obbligo di iscriversi all’Anagrafe del comune di residenza (se il contratto è superiore a 3 mesi),
  • il codice fiscale, che il lavoratore deve richiedere all’Agenzia delle Entrate.

Una volta ricevuta la documentazione, l’azienda effettua la comunicazione al Centro per l’Impiego ed apre la posizione previdenziale e assicurativa presso gli enti competenti.

Qualora la prestazione avvenga in smart-working, essendo la sede di lavoro in Italia, l’azienda deve comunque richiedere i documenti suindicati.

Sul portale dell’INPS è possibile constatare come: I cittadini dell’Unione europea hanno diritto a circolare e soggiornare liberamente nel territorio nazionale italiano e possono svolgere ogni tipo di attività, sia autonoma che subordinata, alle stesse condizioni dei cittadini italiani.

Leggi anche: Il tirocinio può essere svolto in smart working?

Per ulteriori approfondimenti riguardanti le agevolazioni per le assunzioni della Legge di Bilancio, Eufranio Massi sul nostro editoriale ha analizzato approfonditamente sia gli effetti positivi sia quelli negativi riguardanti la normativa sulle agevolazioni alle assunzioni contenuta nella nuova Legge di Bilancio.

Qui un estratto: Ho avuto, più volte, modo di sottolineare come la normativa sulle agevolazioni alle assunzioni sia, da sempre, condizionata da adempimenti legislativi, amministrativi e comunitari che ne rendono, particolarmente ostica, la fruizione: da anni, pur nel rispetto delle disposizioni, le associazioni datoriali ed i professionisti auspicano uno snellimento delle procedure che, sovente (ed è giusto rimarcarlo) sono appesantite dal fatto che l’Istituto interviene con i propri chiarimenti a distanza di mesi dalla emanazione della norma. 

 

Autore

Roberto Camera
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Esperto di Diritto del Lavoro e relatore in convegni sulla gestione del personale. Ha creato, ed attualmente cura, il sito internet http://www.dottrinalavoro.it in materia di lavoro. (*Le considerazioni sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza)

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