Stato di disoccupazione: requisiti e limiti di reddito previsti dalla legge
Roberto Camera risponde alle domande degli utenti
Quali sono i requisiti perché sia considerato disoccupato?
La definizione di stato di disoccupazione non è legata soltanto alla mancanza di lavoro. Esistono, infatti, precisi requisiti giuridici ed economici stabiliti dal legislatore, che determinano se un soggetto può essere considerato formalmente “disoccupato” e, quindi, accedere a specifiche politiche attive del lavoro o a prestazioni di sostegno al reddito.
La base normativa: art. 19 del D.Lgs. 150/2015
Il riferimento è l’articolo 19 del Decreto Legislativo n. 150/2015, che recita:
“Sono considerati disoccupati i soggetti privi di impiego che dichiarano, in forma telematica, al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro …, la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l’impiego.”
In altre parole, per essere considerato disoccupato non basta non avere un lavoro: è necessario registrarsi presso il Centro per l’Impiego e presentare la DID – Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro.
I limiti di reddito per mantenere lo stato di disoccupazione
Un lavoratore può svolgere attività lavorativa e continuare a mantenere lo stato di disoccupazione, ma solo entro determinati limiti di reddito:
- 8.500 euro annui: in caso di lavoro dipendente o assimilato (ad esempio, collaborazioni coordinate e continuative);
- 5.500 euro annui: in caso di lavoro autonomo;
- 5.000 euro annui: per prestazioni di lavoro occasionale.
Questi importi si riferiscono al reddito imponibile ai fini IRPEF.
Il superamento dei limiti comporta automaticamente la perdita dello stato di disoccupazione, con conseguente esclusione da misure di sostegno o da specifiche agevolazioni.
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