È possibile trasformare il premio MBO, che ricevono alcuni dipendenti, in welfare aziendale?

La possibilità di convertire un premio MBO (Management by Objectives) in un piano di welfare aziendale esiste, ma deve avvenire nel rispetto di precisi presupposti giuridici e fiscali. Una modifica unilaterale da parte del datore di lavoro, senza il coinvolgimento dei lavoratori o delle rappresentanze sindacali, può comportare serie criticità in termini di legittimità e di trattamento fiscale.

Perché la conversione sia efficace – e soprattutto perché i valori riconosciuti possano beneficiare del regime di esenzione fiscale e contributiva previsto per il welfare aziendale – è necessario che essa sia frutto di un accordo collettivo o, almeno, di un’adesione volontaria e consapevole da parte dei singoli lavoratori.

La posizione dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito la questione in più occasioni. Con la risoluzione n. 55/E del 2020, ha ribadito che un piano di welfare alimentato da somme che costituiscono retribuzione fissa o variabile, se non correttamente inquadrato, non può beneficiare dell’esenzione fiscale: tali importi continuano a essere considerati redditi da lavoro dipendente.

In linea con tale orientamento, anche la risposta n. 77/E del 2025 ha escluso la possibilità di una riduzione dei redditi imponibili a seguito di una semplice trasformazione “formale” delle somme in welfare, soprattutto se tale operazione comporta l’abbattimento integrale della base imponibile.

Attenzione alla categoria dei destinatari

Un ulteriore elemento di attenzione riguarda il fatto che i destinatari del premio MBO non costituiscono, di per sé, una categoria di lavoratori contrattualmente definita. Questo rende ancora più necessario un passaggio formale attraverso strumenti di contrattazione o adesione scritta individuale, che rendano tracciabile e legittima la volontà di conversione.

La trasformazione del premio MBO in welfare aziendale è possibile, ma richiede un accordo preventivo e tracciabile, pena la perdita dei benefici fiscali e contributivi. In assenza di tali presupposti, il rischio è di incorrere in contestazioni da parte degli enti ispettivi o in recuperi contributivi da parte degli enti previdenziali.