Il Modello A1 riguarda solo i lavoratori distaccati o anche quelli in trasferta?

Utilizzo del Modello A1 per trasferta e distacco di un lavoratore

Il Modello A1 riguarda solo i lavoratori distaccati o anche quelli in trasferta?

Devo inviare dei lavoratori in trasferta, per quanto riguarda il Modello A1 ho letto che riguarda solo i lavoratori distaccati e non quelli in trasferta. Prima di mandare un lavoratore in trasferta (anche per 3 gg) il datore di lavoro deve richiedere il Mod. A1 on line?

In Italia le parole trasferta e distacco hanno significati differenti. In ambito Europeo hanno il medesimo significato. Ragion per cui, durante la trasferta all’interno dell’area Schengen l’azienda deve richiedere, obbligatoriamente, all’INPS il Modello A1, anche per soli 3 giorni di lavoro.

Per quanto riguarda, viceversa, la trasferta/distacco al di fuori dell’area Schengen, non va richiesto il modello A1 e vanno verificate, Nazione per Nazione, le modalità di ingresso e la relativa tempistica.

Infine, per quanto riguarda gli aspetti sanitari, l’azienda può richiedere all’INAIL il modello PD DA1. Il modello non è obbligatorio anche se è consigliabile in quanto consente l’accelerazione della fase istruttoria in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale. È opportuno, comunque, che il lavoratore sia in possesso della Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM –EHIC), rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale.

Per maggiori informazioni leggi anche:

Trasfertismo: l’Inps si adegua (meglio tardi che mai) [E.Massi]

L’adeguamento da parte dell’INPS sulle questioni relative alla distinzione tra trasferta e trasfertismo susseguenti alla Legge n. 225

Quali sono le caratteristiche per considerare lavoratori in trasferta, piuttosto che trasfertisti, i miei dipendenti ed erogare la relativa indennità?

Trasferta o Trasfertismo? L’interpretazione autentica del legislatore [E.Massi]

[…] Con tale chiarimento definitivo il Legislatore ha  fatto proprio un vecchio indirizzo risalente al 1998, poi disatteso, sia dell’Amministrazione finanziaria che dell’INPS, ove si sottolineava che gli elementi sintomatici del “trasfertismo” erano i tre appena evidenziati e che gli stessi dovevano ricorrere contemporaneamente: elemento formale (mancata indicazione della sede nel contratto di lavoro), elemento sostanziale (svolgimento di un’attività che comporta una continua mobilità del lavoratore) ed elemento retributivo (corresponsione, in relazione all’attività svolta in luoghi sempre diversi di una maggiorazione economica in misura fissa, non strettamente legata alla trasferta)[…]

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Roberto Camera
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Esperto di Diritto del Lavoro e relatore in convegni sulla gestione del personale. Ha creato, ed attualmente cura, il sito internet http://www.dottrinalavoro.it in materia di lavoro. (*Le considerazioni sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza)

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4 Commenti

  1. Tiziana
    Maggio 31, 13:09

    Buongiorno, potrebbe dirmi se è possibile utilizzare il distacco transnazionale per far lavorare in Italia, in una società afferente allo stesso gruppo della società distaccante, un cittadino extracomunitario che è stato assunto a tempo indeterminato da oltre 12 mesi da una società con sede in un Paese UE ma con un permesso di tipo nazionale (quindi no blu card, no permesso lungo soggiornante, no ICT)?

    • Roberto
      Giugno 01, 13:26

      Ritengo che sia possibile. Dovrà essere fatta una comunicazione allo Sportello Unico per l’immigrazione della provincia ove ha sede l’azienda.

  2. Eugenia
    Aprile 12, 09:37

    Buongiorno. Si può distaccare (con unilav), presso un’altra azienda (azienda distaccataria), un lavoratore per cui è stato fatto il modello A1 all’estero, oppure si deve procedere a fare un’assunzione diretta da parte dell’azienda distaccataria?

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