La Gevi Napoli Basket festeggia la salvezza: “Questo gruppo non ha mai mollato”

Una delegazione della squadra nella sede di Generazione Vincente S.p.A. per brindare alla salvezza. Tutte le dichiarazioni degli ospiti

La Gevi Napoli Basket festeggia la salvezza: “Questo gruppo non ha mai mollato”

Dalla A… alla A. La Gevi Napoli Basket, dopo una stagione complessa ma intensa, ha raggiunto l’obiettivo prefissato: la permanenza nella massima serie. Per festeggiare il traguardo, una delegazione della squadra, rappresentata da capitan Uglietti, Zerini e Dellosto, ha fatto visita alla sede centrale di Generazione Vincente S.p.A.. L’AD Alfredo Amoroso ha fatto gli onori di casa, poi spazio a brindisi, foto e alla promessa di tanti altri successi da raggiungere insieme. A margine del momento, abbiamo rivolto qualche domanda agli ospiti, raccogliendo le loro impressioni ed emozioni dopo la conquista di un obiettivo tanto desiderato. Riportiamo di seguito le dichiarazioni più significative.

Alfredo Amoroso, AD Generazione Vincente S.p.A. e Vicepresidente Gevi Napoli Basket

La stagione è appena conclusa ed è ancora il tempo dei festeggiamenti: che clima c’è in società e nella squadra?

“C’è un clima assolutamente positivo perché si è ottenuto per la seconda volta di fila un grande successo, devo dire meritato, frutto di tanto impegno e sacrificio, ma soprattutto della voglia del gruppo e dello staff di non mollare mai.

Qual è stato il punto di forza di questa squadra?

“C’è stata grande coesione tra gruppo squadra e allenatore, l’intento è stato sempre quello di non mollare e anche i momenti down ci hanno fatto realizzare che insieme potevamo farcela. Ci siamo riuniti più volte per ottenere questo obiettivo e tutti i giocatori si sono stretti in questo intento e sono riusciti a non mollare”.

Quanto è stato importante il fattore pubblico? 

“Il pubblico è stato fondamentale perché ci ha consentito di fare le due partite più importanti della stagione col palazzetto pieno. Abbiamo giocato tra fine aprile e inizio maggio tre “finali”, due di queste erano al Palabarbuto ed era un periodo che non vincevamo in casa praticamente da tre mesi e siamo riusciti in due imprese vista la situazione. Il ringraziamento come sprono, come grande momento di collettività nonostante le difficoltà, va a questo pubblico che si è re-innamorato del Napoli Basket”.

Un anno speciale per la Napoli dello sport. Lei che vive la città anche sotto altri aspetti, a che punto è la crescita della città e quali sono gli scenari per il futuro?

“Napoli è una reliquia e va preservata, è una città che negli ultimi anni ha avuto una grande crescita turistica, che sta cercando di rinnovarsi nonostante le difficoltà che sappiamo ci sono. Dal punto di vista sportivo, lo scudetto dopo 33 anni è un risultato storico per il movimento calcistico che giudico completamente diverso da quello del basket, essendo un fenomeno sociale. Noi nel movimento in crescita del basket siamo contenti di aver legato il nostro successo a quello del Napoli calcio”.

È cambiato il suo ruolo all’interno della società: cosa può dirci al riguardo?

“È cambiato il ruolo ma non la voglia di stare nel Napoli Basket. Noi come Generazione Vincente siamo fieri dei risultati raggiunti e stiamo puntando a un rafforzamento della struttura societaria: il nuovo Amministratore Delegato ha l’onere e onore di fare delle scelte ma dietro c’è una società che gli consentirà di lavorare in autonomia ma rispettando quelli che sono i principi che hanno portato la società ad essere una società di Serie A negli anni, per cui siamo fiduciosi che questo possa avvenire e sono certo che Napoli potrà togliersi nel basket ancora tante soddisfazioni. Cambia il ruolo sulla carta, sarò il vicepresidente della squadra, ma non cambia di una virgola la voglia e il coinvolgimento nella stessa”.

Lorenzo Uglietti

È il tempo dei festeggiamenti, come state vivendo questi giorni?

“Sicuramente c’è grande gioia, grande liberazione, è stato un anno complicato con tante insidie che ha caricato di ansia e pressione tutti, non solo la squadra ma anche gli addetti ai lavori dietro le scrivanie. La salvezza è stata una liberazione, tanta gioia, un peso liberato da parecchia pressione”.

C’è stato un momento in cui avete pensato di non riuscire a raggiungere l’obiettivo?

“Personalmente non ho mai pensato di non farcela, la speranza c’è sempre, almeno per come sono fatto io non scendo mai in campo con l’aspettativa di perdere, però mi rendevo conto che era molto difficile, ma con il lavoro ci siamo compattati tutti. Non c’è stato un episodio particolare che mi ha fatto pensare che da lì sarebbero cambiate le cose, è stata una cosa graduale, ma la vittoria con Bologna secondo me ha cambiato molte cose, ci siamo compattati, caricati a vicenda e poi è andata bene”.

Puoi dirci tre pregi di questa squadra?

“Bella domanda. Sicuramente la spontaneità, siamo tutti ragazzi molto spontanei, tranquilli, sinceri tra noi. Poi la resilienza, dopo la stagione che abbiamo fatto abbiamo dimostrato di saper resistere agli urti che sono arrivati, e poi la capacità di divertimento, visto che ci sono stati 2-3 elementi molto comici, in senso buono, che hanno fatto divertire tifosi e addetti ai lavori”.

Da cosa si riparte il prossimo anno per migliorare ancora?

“L’anno prossimo si deve ripartire da idee più strutturate e una progettualità a lungo termine e l’arrivo del nuovo AD in società è il primo passo verso questa direzione”.

Andrea Zerini

Com’è il clima di questi giorni nello spogliatoio?

“Ora è il momento di relax dopo la gioia forte della salvezza, è il momento di rilassarci e goderci il risultato appena ottenuto”.

Cosa ha funzionato meglio e cosa meno bene in questa stagione?

“I risultati sono stati altalenanti tutto l’anno, ma l’importante è stato trovare la coesione del gruppo, tra noi, staff e allenatore. È stata dura ma ci abbiamo sempre creduto, abbiamo sempre pensato di poter fare meglio di quello che risultava sul campo e alla fine il risultato ci ha dato ragione”.

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Autore

Federica Barbi
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Laureata in Lettere Moderne all’Università Federico II di Napoli, Giornalista e Social Media Manager. "Gioco" con le parole da tutta la vita. Ogni giorno provo ad usarle con armonia: “La comunicazione non è quello che diciamo, bensì quello che arriva agli altri”

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