Isopensione: costi e requisiti per le aziende con esuberi

Roberto Camera risponde alle domande degli utenti

Isopensione: costi e requisiti per le aziende con esuberi

Ho una azienda che ha problemi di esubero di personale. Tra questi ci sono lavoratori vicini alla pensione. Mi hanno parlato dell’isopensione, mi può spiegare di cosa si tratta?

L’istituto introdotto dalla Legge n. 92 del 2012 consente alle aziende che affrontano una situazione di eccedenza di personale di gestire l’uscita dei lavoratori prossimi alla pensione in modo programmato.
La misura prevede la possibilità di anticipare l’accesso al pensionamento, purché il datore di lavoro si faccia carico dell’assegno sostitutivo della pensione e della relativa contribuzione figurativa fino al momento in cui il lavoratore maturerà i requisiti previsti.
Si tratta di uno strumento utile quando l’azienda deve ridurre l’organico evitando soluzioni traumatiche, soprattutto per i lavoratori che si trovano a pochi anni dai requisiti previdenziali.

Funzionamento e obblighi a carico dell’azienda

Di seguito il contenuto operativo, mantenuto nella forma da te fornita:

L’Isopensione permette un anticipo dell’età pensionabile sino ad un massimo di 4 anni, esteso a 7 anni fino al 2026, a condizione che l’azienda esodante corrisponda, con oneri interamente a suo carico, un assegno mensile ai lavoratori di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, in base alle regole vigenti, per l’intero periodo di esodo e sino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento.
Inoltre, l’azienda dovrà erogare anche la relativa contribuzione figurativa.
In definitiva, la prestazione e la contribuzione saranno a totale carico del datore di lavoro.

L’azienda dovrà presentare anche una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità in relazione agli obblighi suindicati.

È comunque l’INPS che, a domanda dell’azienda, effettua il calcolo della provvista che dovrà essere versata dal datore di lavoro all’Istituto.

L’avvio della procedura prevede un previo accordo sindacale di secondo livello, dal quale risulti una situazione di eccedenza del personale, con l’indicazione del numero dei lavoratori risultanti in esubero e il termine entro il quale il programma di esodo deve concludersi.

La prassi di riferimento è:

Accordo sindacale e ruolo dell’INPS

Il percorso richiede sempre un accordo con le organizzazioni sindacali, che documenti la reale eccedenza di personale e definisca in modo trasparente il programma di esodo.
L’INPS verifica la sostenibilità dell’operazione, calcola la provvista necessaria e attiva il meccanismo dell’assegno e della contribuzione figurativa, che sono garantiti dalla fideiussione bancaria presentata dall’azienda.

Considerazioni conclusive

Si tratta di uno strumento che permette alle aziende di gestire gli esuberi garantendo un’uscita concordata e protetta dei lavoratori prossimi alla pensione, evitando procedure più invasive.
Gli oneri economici sono integralmente a carico del datore di lavoro. Tuttavia, se impostato correttamente e supportato da un accordo sindacale valido, consente una gestione ordinata, sostenibile e socialmente responsabile delle eccedenze.

Autore

Roberto Camera
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Esperto di Diritto del Lavoro e relatore in convegni sulla gestione del personale. Ha creato, ed attualmente cura, il sito internet http://www.dottrinalavoro.it in materia di lavoro. (*Le considerazioni sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza)

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