Cosa succede se il premio di risultato supera i 3.000 euro?
Roberto Camera risponde alle domande degli utenti
Cosa succede se, in base ai risultati aziendali, eroghiamo più di 3.000 euro di premio di produzione ai lavoratori?
Se il premio di risultato supera i 3.000 euro lordi annui, solo la parte entro questo limite potrà godere del regime fiscale agevolato con l’aliquota sostitutiva del 5%. La quota eccedente sarà invece assoggettata alla tassazione ordinaria IRPEF, secondo le aliquote applicabili al reddito complessivo del lavoratore.
Il riferimento normativo: Legge di Bilancio 2016
Qualora abbiate raggiunto i requisiti previsti dall’articolo 1, commi 182 e seguenti, della Legge n. 208/2015 (Legge di Bilancio 2016) – così come successivamente integrata – e abbiate sottoscritto un accordo aziendale che preveda obiettivi di incremento di produttività, redditività, qualità, efficienza o innovazione misurabili e verificabili, è possibile applicare l’imposta sostitutiva del 5% sul premio di risultato, entro il limite di 3.000 euro lordi (elevabile a 4.000 euro in presenza di forme di coinvolgimento paritetico dei lavoratori).
Se il premio supera tale soglia, l’importo eccedente sarà tassato ordinariamente e concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente, con le relative trattenute fiscali e contributive.
Come funziona la tassazione del premio di risultato?
La tassazione agevolata è una misura opzionale che premia le aziende che, tramite un accordo sindacale o aziendale, collegano il premio a obiettivi verificabili di miglioramento aziendale. Per essere valida:
- l’accordo deve essere depositato telematicamente presso il Ministero del Lavoro;
- i lavoratori beneficiari devono avere avuto un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro l’anno precedente;
- il premio non deve superare i 3.000 euro lordi annui, salvo i casi di coinvolgimento diretto, dove si sale a 4.000 euro.
Tutto ciò che supera il limite agevolabile viene trattato fiscalmente come normale retribuzione:
- tassazione IRPEF secondo gli scaglioni ordinari;
- applicazione delle contribuzioni previdenziali standard.
Cosa deve fare il datore di lavoro?
Se si sceglie di riconoscere un premio più alto, è necessario:
- distinguere le due componenti (agevolata e ordinaria) nel cedolino;
- informare correttamente il lavoratore, specificando che solo una parte del premio sarà detassata;
- coordinarsi con il consulente del lavoro per il corretto calcolo dei contributi e delle ritenute.
Una gestione errata può comportare contestazioni da parte degli enti ispettivi, recuperi contributivi o errata esposizione in CU.
Premio di risultato: detassazione o welfare?
Se l’obiettivo è premiare i dipendenti oltre i 3.000 euro, senza appesantire il costo del lavoro, può essere utile valutare:
- una combinazione tra premio monetario detassato e strumenti di welfare aziendale;
- il riconoscimento volontario di beni o servizi in natura entro i limiti previsti dal TUIR (art. 51), totalmente esenti da imposte e contributi.
Questa scelta deve essere valutata preventivamente, anche sotto il profilo contrattuale, per garantirne la piena legittimità fiscale.
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