Sgravio contributivo per lavoratrici madri: come applicarlo?

Roberto Camera risponde alle domande degli utenti

Sgravio contributivo per lavoratrici madri: come applicarlo?

Lo sgravio contributivo previsto per le lavoratrici madri con almeno tre figli può essere applicato anche a chi svolge un rapporto di lavoro intermittente?

La Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023) ha introdotto un esonero contributivo rivolto alle lavoratrici madri con almeno tre figli, con l’obiettivo di sostenere il loro reddito. Ma questo beneficio è applicabile anche a chi ha un rapporto di lavoro intermittente?

Applicabilità dello sgravio alle lavoratrici con contratto intermittente

Secondo quanto previsto dall’articolo 1, commi 180-182, della Legge di Bilancio 2024, l’esonero contributivo si estende anche alle lavoratrici con tre o più figli che hanno un contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato. La normativa, infatti, non pone limitazioni in tal senso, evidenziando la volontà del legislatore di favorire le madri lavoratrici indipendentemente dalla tipologia contrattuale.

Esclusione del lavoro domestico

L’unica categoria esplicitamente esclusa dalla possibilità di usufruire dello sgravio è quella delle lavoratrici impiegate nel lavoro domestico. Questa limitazione è chiaramente indicata nel testo normativo, escludendo così le colf e le badanti dal beneficio.

Come richiedere lo sgravio

Per ottenere l’agevolazione, le lavoratrici interessate devono presentare una richiesta all’INPS tramite il proprio datore di lavoro. La domanda deve essere accompagnata dalla documentazione che attesti il numero di figli e il tipo di contratto di lavoro in essere. Lo sgravio si applica direttamente sui contributi previdenziali, riducendo così l’impatto economico sui costi del lavoro.

Conclusione

Le lavoratrici madri con almeno tre figli che hanno un rapporto di lavoro intermittente a tempo indeterminato possono beneficiare dello sgravio contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2024. Questo incentivo rappresenta un importante sostegno per chi concilia lavoro e famiglia, a condizione che il contratto rientri nelle tipologie ammesse. Grazie a questa misura, si favorisce una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro, garantendo al contempo una tutela economica essenziale.

Autore

Roberto Camera
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Esperto di Diritto del Lavoro e relatore in convegni sulla gestione del personale. Ha creato, ed attualmente cura, il sito internet http://www.dottrinalavoro.it in materia di lavoro. (*Le considerazioni sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza)

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