Sicurezza sul lavoro: rafforzati gli obblighi dei preposti

Il Testo unico sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ha definito i nuovi obblighi dei preposti

Sicurezza sul lavoro: rafforzati gli obblighi dei preposti

Individuare i preposti alle attività di vigilanza e assicurarsi che adempiano ai compiti in caso di ispezione. È uno degli obblighi già operativi previsti dal Testo unico sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Testo è stato modificato dal decreto fisco e lavoro di fine 2021 (146/2021). Non tutte le novità, però, sono già entrate in atto. Con la circolare 1 del 16 febbraio 2022, i nuovi obblighi formativi a carico di datore di lavoro, dirigenti e preposti saranno efficaci solo con l’emanazione del nuovo accordo della Conferenza Stato Regioni, previsto probabilmente per il prossimo 30 giugno.

Sicurezza sul lavoro: gli obblighi del preposto

L’obbligo già operativo è quello rivolto al datore di lavoro, che deve necessariamente individuare un preposto, in forma scritta, addetto alle attività di vigilanza previste nell’articolo 19 del Testo unico sulla sicurezza (Dlgs 81/2008). Il decreto fisco e lavoro del 2021 ha stabilito che il preposto è obbligato ad intervenire e sospendere l’attività dei lavoratori che non rispettino le disposizioni dell’azienda in merito alla sicurezza e alla salute sui luoghi di lavoro, come l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali o le istruzioni impartite dai datori di lavoro per garantire la protezione collettiva e personale. In caso di negligenza del lavoratore, il preposto è obbligato ad intervenire per segnalarne la violazione e, qualora il comportamento persistesse, a sospenderne l’attività. È opportuno che questo incarico di vigilanza venga condotto sempre in forma scritta, per dare prova, eventualmente, che la sorveglianza sia stata effettuata nella maniera corretta.

L’autotutela per le aziende

Dunque, come deve agire un datore di lavoro per far sì che il processo sia efficace? È doveroso che il dirigente o il datore di lavoro informi il preposto in maniera dettagliata sui suoi obblighi e modalità di comunicazione delle violazioni. Questa attenzione, d’altronde, è una forma di autotutela dell’azienda: con una chiara e precisa comunicazione, il preposto, in caso di negligenza nel mancato intervento alle violazioni, non potrà così imputare al datore di lavoro o alla dirigenza una carente conoscenza del nuovo assetto normativo.

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1 Commenti

  1. elena
    Marzo 22, 09:35

    Buongiorno, avrei necessità di un chiarimento. Il preposto deve essere individuato tra lavoratori che svolgono qualsiasi mansione o necessariamente tra coloro che svolgono mansioni di “supervisione e/o coordinamento” di attività altrui anche se minime?
    O ciascun lavoratore, indipendentemente dalle mansioni svolte può assumenre il ruolo di preposto? Grazie

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