Bonus caro bollette: fino a 600 euro in busta paga

La misura consente ai datori di lavoro di riconoscere ai propri dipendenti un contributo economico per pagare le bollette di acqua, luce e gas

Bonus caro bollette: fino a 600 euro in busta paga

Il D.L. del 9 agosto 2022, n. 115 – denominato Aiuti-Bis – è stato convertito con emendamenti dalla legge 21 settembre 2022, n. 142, che ha introdotto una pluralità di interventi a sostegno dei cittadini per sopperire ai disagi causati dalla crisi energetica e geopolitica internazionale.

Fra queste misure si prevede, per il solo periodo d’imposta 2022, che i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore subordinato, nonché le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche delle utenze di luce, acqua e gas siano esclusi dal reddito di lavoro dipendente ai fini IRPEF entro il limite complessivo di 600,00 euro.

Le novità introdotte dal Decreto Aiuti bis convertito in Legge sono essenzialmente tre:

  • l’aumento della soglia di esenzione, per il solo anno 2022, da 258,23 a 600 euro annui;
  • l’ingresso fra i fringe benefit delle utenze domestiche per pagare le forniture di acqua, luce e gas;
  • La possibilità di pagamento di una somma di denaro.

L’art. 12 al c. 1 del D.L. n. 115/2022 recita espressamente: “Limitatamente al periodo d’imposta 2022, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600,00”.

Tale aumento permette alle aziende la possibilità di partecipare alle spese correnti dei propri dipendenti, sostenendoli nel contrastare gli effetti del caro bollette.

Ci sono due modalità di erogazione previste dal comma 1 dell’art. 12:

  • una diretta con il pagamento delle somme “direttamente” al fornitore del servizio (ipotesi complessa in quanto le utenze sono addebitate direttamente al titolare delle stesse);
  • una indiretta che prevede il rimborso delle spese sostenute dal lavoratore previa documentazione di averne sostenuto il costo.

Per le modalità di erogazione, non vi sono ancora indicazioni su come questo rimborso possa avvenire e nemmeno sulla documentazione necessaria, ma è utile ricordare quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate in merito all’acquisto degli abbonamenti per il trasporto locale secondo cui “l’esclusione dal reddito si rende applicabile sempreché il datore di lavoro acquisisca e conservi la documentazione comprovante l’utilizzo delle somme da parte del dipendente coerentemente con la finalità per le quali sono state corrisposte; è irrilevante, invece, la circostanza che le somme erogate coprano o meno l’intero costo dell’abbonamento” (Circolare n. 5/E del 2018).

In attesa quindi di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, si presume che sarà sufficiente documentare le spese delle bollette per fruire del rimborso, sperando che le circolari chiariranno tutti gli aspetti necessari.

È importante ricordare che ai 600 euro sopra menzionati si possono sommare i 200 euro del Bonus carburante, previsto dall’art. 2 del Decreto-Legge n. 21/2022.

Pertanto, dalla lettura congiunta delle diverse normative, deriva che il datore può riconoscere i seguenti valori esenti da imposizione fiscale e contribuzione:

  • 200 euro a titolo di buoni carburante(come da Decreto Ucraina);
  • 600 euro a titolo di fringe benefit(beni e/o servizi).

Pertanto, per il 2022, il valore potenziale di somme e beni erogabili in esenzione fiscale e contributiva, ai sensi dell’articolo 51, comma 3 del TUIR, è elevato ad un totale di 800 euro.

Va sottolineato che non vi sono limiti di reddito per poter usufruire del bonus e che in entrambi i casi il datore di lavoro gode di piena discrezionalità nell’erogare tali importi che possono riguardare tutti i lavoratori, categorie di lavoratori o addirittura singoli lavoratori.

Si tratta di liberalità, quindi il datore di lavoro non ha nessun obbligo di corrispondere né il “bonus bollette”, né il “bonus benzina”.

Il Nostro Contro: l’aspetto negativo di questo intervento è da evidenziarsi nella sua temporaneità. Nel contesto in cui si colloca la misura, con un aumento dei prezzi al consumo e l’inflazione ormai vicini alla doppia cifra, è necessario uscire da una logica di natura emergenziale e dare a questi strumenti un effetto duraturo.

La definizione in maniera strutturale dell’intervento, oltre a contribuire all’abbattimento dell’annoso problema del cuneo fiscale, permetterebbe alle aziende di avere una programmazione ed una gestione dell’erogazione dei bonus più efficiente, facilitando la fidelizzazione del dipendente e la riduzione del turn-over di competenze.

Il Nostro Pro: a favore di questo intervento si evidenzia come l’aumento della soglia del fringe benefit possa essere un’ancora di salvataggio per il lavoratore che, avendo a disposizione un importo detassato, vede aumentato concretamente il suo potere d’acquisto, consentendo contemporaneamente un notevole abbattimento del costo del lavoro per l’azienda rispetto agli importi erogati lordi in busta paga.

Ogni azienda ha la volontà di valorizzare il lavoro dei propri collaboratori, ma ha al contempo la necessità di tenere sotto controllo i costi. Dare la possibilità di mediare tra questi due fattori, aumentando al contempo la possibilità di spesa del lavoratore, permetterebbe alle aziende virtuose di avere collaboratori soddisfatti, motivati e maggiormente produttivi, generando allo stesso tempo un circolo virtuoso per il Sistema Paese.

Autore

Pierluigi Buondonno
Pierluigi Buondonno 6 posts

Direttore Operativo di Generazione Vincente Professional con esperienza ultradecennale nel settore della consulenza del lavoro, outsourcing payroll e amministrazione del personale.

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1 Commenti

  1. eleonora
    Novembre 08, 17:12

    Buonasera,
    -per quanto riguarda il bonus dei 600 euro, spetta l’erogazione se la bolletta è intestata al convivente e non coniugato del lavoratore?
    -se un dipendente presenta più fatture il cui totale è 2000 euro, se chiede il rimborso per 600 euro può per la parte residua chiedere il rimborso il coniuge?
    Grazie per l’attenzione
    Buona serata

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