Lavoro agile: la circolare del Ministero del Lavoro

Lavoro agile: la circolare del Ministero del Lavoro

In data 5 gennaio 2022, i ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, hanno firmato una circolare volta a “sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati ad utilizzare appieno tutti gli strumenti di flessibilità che le relative discipline di settore già consentono”. 

La richiesta di incentivare, ove possibile, il lavoro agile, in modalità smart working o ibrida, deriva dal protrarsi dello stato di emergenza.

Nella circolare viene rammentato il quadro regolatorio che disciplina il lavoro agile nella pubblica amministrazione e nel privato.

Pubblica amministrazione

Una delle principali caratteristiche della disciplina oggi vigente per il lavoro agile nella pubblica amministrazione è la flessibilità. Ogni amministrazione, quindi, “può programmare il lavoro agile con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi”. Ciascuna amministrazione può, pertanto, creare un equilibrio di rapporto lavoro in presenza e rapporto lavoro agile, tenendo conto dell’andamento dell’epidemia e di eventuali contingenze dei propri dipendenti (ad es. quarantene brevi per contatti con soggetti positivi).

Privato

La modalità di lavoro agile nel privato “può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali, e gli obblighi di informativa in materia di
sicurezza sui luoghi di lavoro di cui all’articolo 22 della legge n. 81 del 2017 possono essere assolti in via telematica, anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile nel sito internet dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro”. La normativa si è consolidata con l’articolo 90 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito
con modificazione dalla legge 17 luglio 2020 n. 77 che ha consentito la possibilità di ricorrere al lavoro agile con modalità semplificate, senza l’accordo individuale tra azienda e singolo dipendente, e con notifica telematica e massiva al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

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