Smart work e lavoro autonomo: la doppia sfida per Agenzie e Centri per l’impiego
Il governo, come come abbiamo anticipato la settimana scorsa, ha dato il via libera al disegno di legge sul lavoro autonomo cosiddetto non imprenditoriale e sul lavoro «agile». Le innovazioni contenute nel provvedimento sono molteplici e di varia natura: dalle maggiori tutele per i pagamenti, la maternità, la malattia agli sgravi per le spese di formazione a favore delle partite Iva, all’introduzione della formula dello smart work ossia di una forma di svolgimento flessibile e articolata della prestazione lavorativa.
Ma, al di là dei numerosi aspetti di interesse, peraltro illustrati nell’articolo della settimana passata, vogliamo ora concentrarci su due ambiti di cambiamento di particolare rilevanza che prendono origine dalle novità in arrivo. Ci riferiamo innanzitutto alla sfida che le norme pongono per le Agenzie per il lavoro e per i Centri per l’impiego.
L’articolo 6 del progetto di legge, nello specifico, stabilisce che «i Centri per l’impiego e gli organismi accreditati ai sensi della disciplina vigente si dotano, in ogni sede aperta al pubblico, di uno sportello dedicato al lavoro autonomo che raccoglie le domande e le offerte di lavoro autonomo, fornisce le relative informazioni ai professionisti e alle imprese che ne facciano richiesta, fornisce informazioni relative alle procedure per l’avvio di attività autonome e per le eventuali trasformazioni e per l’accesso a commesse ed appalti pubblici, nonché relative alle opportunità di credito e alle agevolazioni pubbliche nazionali e locali».
Si tratta, come si vede, di una previsione destinata a produrre significativi sviluppi nella stessa configurazione organizzativa e nelle stesse funzioni delle Agenzie e dei Centri. In apparenza, un nuovo obbligo. Nella sostanza, un’opportunità per l’estensione del campo di azione delle strutture indicate. In gioco, a ben vedere, però, non c’è solo un allargamento di competenze, ma anche un cambiamento «culturale»: le Agenzie e i Centri entro nel mondo del lavoro autonomo e delle professioni con sviluppi, se si vuole, tutti da costruire e verificare. Il che implica, a sua volta, la necessità di dotarsi di professionalità appropriate e a misura delle trasformazioni funzionali indicate.
Non da meno, per gli stessi soggetti, è la sfida che nascerà dall’avvento del lavoro «agile»: è vero che si tratta di una modalità di svolgimento di lavoro subordinato, ma la qualità della modalità è tale che non potrà non determinare anche in questo caso una trasformazione del mercato del lavoro e dell’approccio di chi vi opera.
E proprio lo smart work porta al secondo ambito di cambiamento al quale accennavamo. Il disegno di legge fa esplicito riferimento alla possibilità di utilizzare gli incentivi fiscali previsti per i premi di produttività e per il welfare aziendale anche al lavoro «agile». Ebbene, questa indicazione chiama anch’essa in causa Agenzie e Centri, perché lo speciale rilievo attuale e prospettico attribuito a queste soluzioni indica una direzione di marcia per la quale il ruolo delle strutture gestionali della domanda e dell’offerta non possono non avere un peso determinante.
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Pronto il Jobs Act del lavoro autonomo e dello smart work [esclusiva] - Generazione Vincente SpA | Agenzia per il lavoro
Febbraio 13, 12:43[…] “Smart work e lavoro autonomo: la doppia sfida per Agenzie e Centri per l’impiego” […]