Riscatto di laurea agevolato – Le novità introdotte dalla circolare n. 6/2020
I lavoratori che hanno almeno 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1996, possono riscattare gli anni studio universitario e andare in pensione anticipatamente
Riscatto di laurea agevolato
Riscatto di laurea agevolato. Con la pubblicazione della circolare n. 6/2020, l’Inps fornisce istruzioni operative sul riscatto di laurea agevolato, a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legge n.4/2019 convertito con modificazioni dalla legge n. 26 del 28 marzo 2019. Con il riscatto della laurea infatti, i lavoratori che hanno almeno 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1996, possono riscattare gli anni studio universitario e andare in pensione anticipatamente.
Addio al limite dell’età anagrafica
Dal provvedimento infatti emerge che il riscatto è un’operazione sempre valida e da prendere in considerazione per il conseguimento del diritto pensionistico. Chi sceglie infatti di ricorrere al riscatto agevolato della laurea ha la certezza di poter andare prima in pensione di un numero di anni pari a quelli degli studi. In più con l’introduzione della legge 26/2019, il riscatto di laurea agevolato ha perso il requisito più restrittivo del limite anagrafica e sarà accessibile ad una platea ancora più ampia. L’originaria versione del decreto infatti prescriveva che l’assicurato, al momento della domanda, avesse una età anagrafica di massimo 44 anni e 364 giorni.
Requisiti di accesso
Restano le condizioni di legittimità proprie di tutti i riscatti:
- il soggetto deve essere iscritto con almeno un contributo versato a una delle gestioni Inps. Il riscatto agevolato non è infatti accessibile a chi è stato iscritto unicamente a una cassa professionale;
- la gestione in cui viene richiesto il riscatto dovrà risultare già esistente nel periodo del corso legale di studi, motivo per il quale i riscatti non possono essere richiesti in gestione separata per periodi anteriori all’aprile del 1996;
- il riscatto non potrà coprire periodi già sottoposti a contribuzione, come nel caso di uno studente lavoratore che abbia avuto rapporti di lavoro durante l’intero ciclo di studi universitari;
- per chi avesse invece svolto incarichi non continuativi, potrà essere riscattato il solo periodo scoperto da contribuzione del corso legale di studi;
- il riscatto forfettario risiede nel periodo di studi (ogni anno di riscatto prevede infatti nel 2020 un onere fermo a 5.260 euro integralmente deducibili dall’imposta) e dovrà infatti collocarsi in periodi da valutare con il sistema contributivo.
Riscatto per gli anni di laurea prima del 1996
- meno di 18 anni di contributi versati prima del 1996;
- almeno 15 anni di contributi versati alla richiesta del riscatto;
- almeno 5 anni di contributi versati dopo il 1996 (calcolo contributivo).
Metodo contributivo per gli anni di laurea precedenti al 1996
Ai fini del riscatto della laurea da valutare con metodo contributivo, l’Inps prevede la possibilità di versamento di un costo forfettario, pari al livello minimo imponibile annuo moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti. Il vantaggio, per gli anni di laurea precedenti al 1996, è da calibrare in maniera ponderata considerando anche lo svantaggio della rinuncia al calcolo della pensione con metodo retributivo.
Riscatto laurea e Opzione donna
Un chiarimento specifico viene fornito dall’Inps in merito alle lavoratrici che intendono accedere alla pensione anticipata con Opzione Donna. Per l’accesso alla pensione anticipata sarà possibile chiedere che l’onere di riscatto dei periodi di studio universitario sia determinato secondo il criterio del calcolo a percentuale. È necessario che la domanda di riscatto sia presentata all’atto del pensionamento, ossia contestualmente alla domanda di pensione recante la scelta della lavoratrice di accesso all’Opzione donna.
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